i luoghi
CLETO - Castello Angioino di Savuto (XVI secolo)
Recentemente ristrutturato, esistono oggi i ruderi dei muri perimetrali ed il portale di epoca rinascimentale. Con la sua mole imponente domina ancora tutta la vallata sottostante dove scorre il fiume Savuto, una antica via di comunicazione tra la costa tirrenica e l’entroterra calabro per giungere a Cosenza. Su uno di questi ruderi si nota un'iscrizione dedicata a Eliodora Sabbasia, moglie del Regio Tesoriere di Calabria Citra, mentre adiacente al castello si riscontrano i ruderi dell'oratorio medioevale.
BELMONTE CALABRO – Chiesa del Purgatorio (XIV secolo)
Sita nel contro storio belmontese, fino al 1585 fu l’antica Chiesa Parrocchiale di Belmonte, sotto il titolo di Santa Maria. Qui, fu celebrato il matrimonio del barone di Belmonte, Vincenzo di Tarsia, padre del poeta Galeazzo, con la nobildonna napoletana Caterina del Persico. Il portone d’ingresso, le finestre ed i gradini sono ancora delimitati da stipiti e lastre in tufo originario, lavorato da scalpellini locali. L’acquasantiera è lavorata in marmo verde di Belmonte.
FIUMEFREDDO BRUZIO – Chiesa di San Francesco da Paola (XVII secolo)
Fu dedicata a devozione di Geronimo d'Alarcon de Mendoza e dalla consorte Lucrezia Puffo a fine '600. L'area presbiteriale, dirimpetto all'altare maggiore, ospita proprio le spoglie di Pietro, avo del marchese, sulla cui lapide è inciso lo stemma del casato. L'altare della Madonna del Carmelo apparteneva a Diego Pascaletti, padre del pittore Giuseppe, cui è attribuita la tela raffigurante la Vergine.
AMANTEA – Chiesa di San Bernardino da Siena (XV secolo)
Costruzione risalente al 1436, mantiene numerosi elementi della primitiva struttura gotica e un campanile a pianta quadrata; l’edificio presentava una rara decorazione a piatti in ceramica di fattura arabo‐siciliana. All’interno sono conservate una Madonna con Bambino scolpita da Antonello Gagini in età giovanile (1505) e un’altra Madonna in marmo del XV secolo. Dal portico della prima metà del XV secolo, un portale del 1592 immette nell’oratorio della confraternita dei Nobili, che custodisce un presepe marmoreo seicentesco, ritenuto opera di Pietro Bernini, e due statue che raffigurano l’Annunciazione (1491), scolpite nel marmo da Francesco da Milano.
LONGOBARDI – Chiesa della Madonna dell’Assunta (XVII secolo)
Presenta una sobria facciata in cui si apre un magnifico portale sovrastato da un’ampia finestra. L’interno è suddiviso in due navate comunicanti mediante tre grandi archi che poggiano su pilastri rettangolari: una centrale, e una laterale (eretta nel 1697 per volere di San Nicola Saggio) con pregevoli decorazioni barocche. Nei pressi della navata principale si trova la Cappella della Madonna del Carmine ove è custodita la tomba di Elisa Miceli, fondatrice dell’ordine delle Catechiste Rurali del Sacro Cuore. Nella navata laterale riposano i resti di Santa Innocenza.
SAN PIETRO IN AMANTEA – Santuario Madonna delle Grazie (XIX secolo)
Fondato nel 1835, l'attuale edificio ha un aspetto recente dovuto alle ricostruzioni subite negli ultimi secoli, come evidenzia lo stile della facciata. L’edificio conserva dipinti e sculture di autori locali dell'Ottocento. A poca distanza è sito “u Chiuppu”, un monumentale albero di Platano Orientale dal perimetro di 474 cm che si erge maestoso in piazza IV Novembre.
LAGO – Chiesa Patronale “San Nicola di Bari” (XVI secolo)
La facciata dell’edificio ha il corpo avanzato rispetto alle ali ribassate, edificate una a fine del XVII secolo e l’altra nella prima metà dell’Ottocento. L’impianto è di tipo basicale a tre navate. Sull’altare, decorato a stucchi, vi è il tabernacolo settecentesco sormontato da un imponente crocifisso ligneo. Custodisce un prezioso fonte battesimale del 1601 e una tela dell’artista calabrese Cristoforo Santanna (Marano Marchesato, 1735).